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 Introduzione

La presente relazione descrive i prodotti finali relativi alle seguenti sotto-attività di progetto, tutte relative al WP 3.1 “Aggiornamento inventari e zonazione di suscettività” :

  • 1.2 Cartografia GIS degli eventi di frana
  • 1.3 Base-dati degli attributi e dei metadata

I due prodotti vengono descritti congiuntamente in quanto, per come sviluppate le attività, il prodotto 3.1.3 rappresenta, di fatto, gli attributi delle coperture cartografiche di cui al 3.1.2 .

Tali attività sono relative ad un macro-tema generale comune, ovvero l’aggiornamento degli inventari di frana sullo spazio Alcotra, la creazione di una base dati-comune delle frane sullo spazio Alcotra, la rappresentazione grafica e la metadocumentazione delle relative risultanze.

Il prodotto 3.1.2 / 3.1.3 è un inventario delle frane dello spazio transfrontaliero Alcotra (DB Advitam), basato sull’accorpamento di tutte le basi dati disponibili presso le regioni italiane ed i dipartimenti francesi, che rappresenta il primo tentativo di creare una base-dati comune e, sia pur con una serie di limitazioni (vedi oltre), rappresenta un quadro esaustivo del livello delle conoscenze disponibili. L’inventario include, nel complesso, 36.061 fenomeni. Molte delle basi-dati utilizzate sono state aggiornate nell’ambito dello stesso progetto AdVitam (vedi 3.1.4).

La presente relazione è stata redatta dalla Regione Piemonte e contiene i contributi di tutti i partner che hanno lavorato su questo WP.

 

Basi dati disponibili

La tabella 1 riassume le caratteristiche e la consistenza delle varie basi-dati di origine utilizzate per l’inventario transfrontaliero. Le note che seguono ne riassumono sinteticamente le caratteristiche.

BD MVT e ORRM – BRGM (Francia)

L’estrazione di dati dalla BD MVT (base de données des mouvements de versant), accessibile in rete all’indirizzo http://www.georisques.gouv.fr, congiuntamente con lo strumento cartografico RiskPACA dell’ ORRM (Observatoire regional des risques), accessibile in rete all’indirizzo http://observatoire-regional-risques-paca.fr, hanno permesso di selezionare circa 850 fenomeni franosi (crolli, scivolamenti, colate e sprofondamenti) tra il 1993 ed il 2005 sul Dipartimento delle Alpi Marittime. In particolare: 340 crolli; 21 colate di fango; 25 sprofondamenti; 8 erosioni di sponda e 459 scivolamenti.

RTM (Francia)

Il Servizio Statale francese RTM (Restauration des terrains en montagne) gestisce una base-dati di eventi in relazione a fenomeni di inondazione di frana e di valanga consultabile all’indirizzo https://rtm-onf.ign.fr/. Di tutti gli eventi presenti sulla banca dati solo una parte (circa 300) sono relativi a frane sullo spazio Alcotra e scaricabili con le relative coordinate puntuali. Tali eventi sono stati scaricati dal sito e regolarmente inseriti nel DB Alcotra.

Il BRGM ha poi reso disponibile un pacchetto di circa 5000 eventi, ubicati tramite poligoni. I poligoni rappresentano, palesemente, il grado di incertezza nell’ubicazione e non la perimetrazione dei fenomeni Su tale sottoinsieme di dati sono state effettuate le seguenti operazioni:

  1. eliminati i punti fuori spazio Alcotra;
  2. eliminati i fenomeni relativi a valanghe, inondazioni e piene torrentizie (Avalanches, inondations et crue torrentiels);
  3. eliminati tutti i poligoni con superficie > 1km2 ; questo per evitare di inserire fenomeni con ubicazione troppo vaga o genericamente riferita ad un comune.
  4. fatti i baricentri dei poligoni ;
  5. inseriti i circa 2600 fenomeni rimasti nel DB Alcotra.

Nel complesso, quindi, i dati di provenienza RTM inseriti nel DB sono poco meno di 3000. Il confronto tra i due pacchetti di dati di cui sopra (scaricato dal sito RTM e fornito da BRGM) ha evidenziato come, probabilmente, alcuni fenomeni siano duplicati. Si è comunque ritenuto trattarsi di un numero limitato e non si è pertanto proceduto ad alcuna eliminazione di dati.

Valle d’Aosta (Italia)

I dati forniti dalla Valle d’Aosta sono stati estratti dal Catasto Dissesti della Regione Autonoma Valle d’Aosta (http://catastodissesti.partout.it/). Il catasto è curato dall’Assessorato Opere Pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica dipartimento programmazione, difesa del suolo e risorse idriche – Centro Funzionale Regionale il quale si occupa di raccogliere le segnalazioni che provengono da tutto il territorio regionale. Il catasto regionale dei dissesti informatizzato nasce nei primi anni 90’ come banca dati descrittiva dall’esigenza di aggiungere conoscenze nell’ambito del rischio idrogeologico.

La sua importanza è stata evidenziata dall’evento alluvionale dell’ottobre 2000, durante la quale sono state raccolte tutte le informazioni rese disponibili non solo dai tecnici regionali, ma anche da liberi professionisti e Enti di ricerca.

A partire da tale data, alla banca dati descrittiva sono state associate anche informazioni cartografiche (https://mappe.regione.vda.it/pub/geodissesti/).

Col Progetto IFFI (Inventario Fenomeni Franosi in Italia, iniziato nel 2001 e conclusosi nel 2004), e sino al 2011, la banca dati è stata arricchita anche grazie alle attività svolte nell’ambito di convenzioni stipulate con il Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Torino, con il quale, a seguito di un lavoro di raccolta di una gran mole di dati effettuata presso le stazioni forestali della Regione, è stata effettuata anche una validazione geologica delle informazioni reperite, arricchendo notevolmente la base dati cartografica, anche per i dissesti storici quando possibile.

A partire dal 2010, infine, la banca dati è stata ulteriormente arricchita e tuttora viene periodicamente aggiornata con le segnalazioni effettuate dalle stazioni forestali grazie ad una nuova e innovativa procedura informatica di acquisizione dati, implementata dal Centro funzionale con la collaborazione del Comando del Corpo forestale della Valle d’Aosta nell’ambito delle attività volte al presidio del territorio.

Tale procedura consente di acquisire automaticamente presso il Centro Funzionale le informazioni sui dissesti raccolte dalle stazioni forestali dislocate sul territorio.

A seguito di tale operazione i geologi provvedono alla validazione e all’inserimento nel catasto dissesti dei fenomeni segnalati. Ad oggi il catasto conta 13345 fenomeni censiti.

I dati condivisi durante il WP sono frutto dell’estrazione e della manipolazione (al fine di adottare un formato comune a tutti i partner per tipo, numero di campi, descrizioni) del layer dei dissesti dal portale cartografico del catasto dissesti.

Liguria

I dati relativi alla provincia di Imperia sono stati acquisiti da differenti fonti in quanto non esiste un censimento organico ed aggiornato dei movimenti franosi pluvioindotti disponibile al pubblico. Sono stati utilizzati i dati dei movimenti superficiali recuperati dal database IFFI e dal database compilato dal CNR-IRPI di Perugia e consegnato ad ARPAL nell’ambito del progetto SARF. Questi dati sono stati integrati utilizzando le frane presenti nelle segnalazioni danni nel database ZeroGis della Protezione Civile regionale. I dati raccolti hanno accuratezza spaziale e temporale differente. Mentre per i dati IFFI non è possibile stabilire il momento di avvenimento del movimento franoso, per i dati del database di calibrazione SARF e ZeroGis è possibile una collocazione temporale dell’evento. Per i dati SARF a volte il dato presenta una accuratezza temporale oraria o più sovente giornaliera mentre i dati ZeroGis sono associati all’evento meteo che ha provocato la frana e solo per alcuni, per conoscenza diretta è stato possibile associare un’orario di accadimento.

Piemonte

I dati forniti dal Piemonte derivano dalle banche dati Sifrap (Sistema informativo delle frane in Piemonte) e BDE (Banca Dati Eventi). Entrambe le basi dati sono state, nell’ambito del progetto Advitam, arricchite di numerosi dati (vedi 3.1.4).

Il SIFRAP (Sistema informativo delle frane in Piemonte) è gestito da Arpa Piemonte e deriva dal progetto nazionale IFFI (http://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/suolo-e-territorio-1/iffi-inventario-dei-fenomeni-franosi-in-italia) costantemente aggiornato ed integrato.  Il Sifrap è consultabile liberamente in rete all’indirizzo: https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/Geoviewer2Drisknat/ (cerca: SIFRAP).

La BDE (Banca Dati Eventi) è gestita da Arpa Piemonte ed è liberamente consultabile in rete all’indirizzo :

http://webgis.arpa.piemonte.it/geoportalserver_arpa/catalog/search/resource/details.page?uuid=ARLPA_TO%3A07.04.06-D_2015-03-31-11%3A07&title=Regione%20Piemonte,%20Arpa%20Piemonte,%20Citt%C3%A0%20Metropolitana%20di%20Torino%20-%20Banca%20Dati%20Eventi 

La piena strutturazione della BDE è avvenuta tramite risorse di precedenti progetti Alcotra, il Risknat ed il Risknet. Il fine dell’inserimento nel DB Advitam sono stati estratti solo i fenomeni relativi a dinamiche di frana, eliminando altri dovuti a dinamiche fluviotorrentizie o di valanga.

Gli indirizzi di cui sopra permettono anche la consultazione della relativa metadocumentazione.

 

Creazione di una base-dati omogenea

La creazione dell’inventario transfrontaliero ha dovuto confrontarsi con la diversa natura dei dati disponibili, raccolti in tempi diversi, da soggetti diversi, con tecniche diverse e con fini diversi. Emergono, tra l’altro, due famiglie distinte di basi-dati geografiche che definiremo “di oggetti” e “di eventi”.

Le basi dati di “oggetti” sono perlopiù costituite da poligoni che definiscono corpi di frana (zone di distacco di transito e di accumulo dei fenomeni franosi). Tale sono, tipicamente, le basi dati italiane derivate dall’IFFI (VDA, Piemonte Sifrap e Liguria IFFI), che vennero realizzate essenzialmente su base aereofotografica. La data di attivazione (o una data di attivazione principale) può o meno essere presente ma è, di norma, assente.

Le basi-dati di eventi sono basate su punti che definiscono eventi di frana più che non “corpi di frana”. Le date sono quasi sempre indicate. A tale famiglia appartengono la BDE Piemontese, i dati forniti dall’Unione dei Comuni, la BD RTM francese e parte della BD MVT francese del BRGM.

La quantità di informazioni associate a ciascun fenomeno è, in tutti i casi, piuttosto variabile.

Dato quanto sopra, la creazione della base-dati transfrontaliera ha comportato :

1) l’adozione, per la rappresentazione geografica, di punti. Tenere distinti punti e poligoni avrebbe significato, di fatto, mantenere la divisione tra i due gruppi di dati non permettendone il confronto. Peraltro, i poligoni possono essere rappresentati da un punto baricentrico laddove i punti non possono, ragionevolmente, essere convertiti in poligoni.

2) l’adozione di un numero limitato di campi ; ovvero:

Campo

I

F

Descrizione / Description

FONTE

Fonte del dato

Source des données

Soggetto che ha fornito il dato o base-dati di origine / Personne qui a fourni les données source ou la base de données

CODICE_ORI

Codice originale

Code original

Codice del fenomeno sulla BD di origine / Code du phénomène sur l'origine BD

URL

URL

URL

Collegamento alla base-dati di origine (se disponibile) / Lien vers la base de données source (si disponible)

PUNTO_POL

Punto o poligono

Point ou polygone

Definisce se, in origine, il dato geografico era di tipo poligonale o puntuale / Définit si, à l'origine, les données géographiques étaient polygonales ou ponctuelles

EVENTO_OGG

evento/oggetto

evenement/objet

Definisce se, in origine, il dato era di tipo “oggetto” o “evento” / Définit si, à l'origine, les données étaient du type "objet" ou "événement"

COD_TIP

Codice tipo frana Advitam

Code MVT Advitam

Codice che definisce la classificazione di frana così come adottato in Advitam (vedi tabella 2) / Code définissant la classification des glissements de terrain telle qu'adoptée dans Advitam (voir tableau 2)

TIPOL_ADVI

Classificazione Advitam

Classification Advitam

Classificazione dei movimenti franosi così come adottato in Advitam (vedi tabella 2) / Classification des glissements de terrain telle qu'adoptée dans Advitam (voir tableau 2)

TIPOL_ORIG

Classificazione originale

Classification original

Classificazione dei movimenti franosi così come riportato sulle basi-dati originali (vedi tabella 2) / Classification des glissements de terrain telle que rapportée dans les bases de données originales (voir tableau 2)

DATA_ATTIV

data attivazione principale

date phénomène principal

Data attivazione o data di attivazione principale / Date d'activation ou date d'activation principale

SUPERFICIE

Superficie m2

Surface m2

Superficie m2 / Surface m2

VOLUME

Volume m3

Volume m3

Volume m3  / Volume m3

XCOORD

Coordinata X

Coordonnées X

Coordinate del punto. WGS84/UTM zona 32; EPSG 32632 / Coordonnées du point. WGS84 / UTM zone 32; EPSG 32632

 

YCOOD

Coordinata Y

Coordonnées y

-------

Tipologia di fenomeni

La tabella 2 riporta le classificazioni ricavate dalle varie basi-dati utilizzate e quella adottata nel presente inventario, con i relativi codici. Gli accorpamenti sono stati convenuti nel corso del COPIL AdVitam di Marsiglia del novembre 2018.

La tabella seguente riporta la ripartizione delle varie tipologie di frana :

codice advitam

Tipologia frana Advitam / Type de mouvement de terrain Advitam

Numero
fenomeni /
Nombre phénomènes

% fenomeni
(arrotond.) /
% de phénomènes (arrondis)

1

Crollo-ribaltamento / chute de blocs- ecroulement

7957

22

2

Scivolamento / glissement

12579

35

3

Colamento lento / fluage

1668

5

4

colamento rapido / glissement-coulée

7470

21

5

DGPV / MVGA

1018

3

6

Complessa / complexe

1853

5

7

Sprofondamento / effondrement

137

< 1

8

Espansione / étalement

19

< 1

9

Cedimento sponda / erosion de berge

17

< 1

10

N.D. Non determinate / non déterminé

3343

9

-----------

 

Pubblicazione

La BD Advitam relativa delle frane sullo spazio Alcotra è disponibile sul Geoportale Risknat, realizzato da Arpa Piemonte nell’ambito del precedente progetto strategico Risknat ed ulteriormente potenziato nell’ambito del progetto Alcotra Risknet. Il portale è gestito dalla stessa Arpa Piemonte. L’indirizzo è :

https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/Geoviewer2Drisknat/  

 

Considerazioni finali e limiti

1) Ancorché affetta da limitazioni dovute alle inevitabili semplificazioni derivanti dalla necessità di accorpare dati raccolti in tempi diversi, da soggetti diversi, con tecniche diverse e con fini diversi, la base-dati prodotta costituisce una prima e buona rappresentazione della distribuzione dei fenomeni franosi nello spazio Alcotra.

Tra le varie limitazioni si richiama come, sulle basi italiane di derivazione IFFI, siano riportati, tramite poligoni, i corpi di frana e come punti i fenomeni di superficie limitata non cartografabili.  Sono quindi evidenti, sulla rappresentazione cartografiche, i differenti impatti, ad esempio delle grandi deformazioni alpine e dei singoli fenomeni di crollo. Riducendo il tutto a punti, come sopra descritto, vi sarà un punto sia per una deformazione profonda che occupa più di un km2 sia per un crollo con volume inferiore al metro cubo.

3) Le basi-dati italiane si presentano, in generale, più ricche di quelle francesi, sia in termini di numero di fenomeni sia in termini di informazioni associate. L’analisi dei dati di origine sembra indicare come ciò sia dovuto ai seguenti elementi :

a) Lo sviluppo in Italia, del progetto nazionale IFFI (Inventario delle frane in Italia), terminato nel 2007, che portò alla creazione di un completo inventario nazionale di circa 500.000 frane (http://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/suolo-e-territorio-1/iffi-inventario-dei-fenomeni-franosi-in-italia). Per quanto attiene lo spazio Alcotra italiano vennero inventariate circa 26.000 frane così ripartite:

  • Valle d’ Aosta; circa 4400 frane
  • Province di Torino e Cuneo (Piemonte); circa 20000 frane
  • Provincia di Imperia (Liguria); circa 1300 frane

Le regioni Piemonte (tramite Arpa), Valle d’Aosta e Liguria hanno, in seguito, aggiornato costantemente l’inventario.

b) Sulle coperture italiane sono probabilmente ricompresi molti fenomeni franosi di taglia minore che, probabilmente, sarebbero ignorati dagli organismi francesi o trattati solo a livello locale.

c) Sulle coperture italiane di derivazione IFFI, vengono riportate anche le numerose “aree soggette a crolli” e le “aree soggette a frane superficiali diffuse”, elementi questi che, a rigore, afferiscono più al dominio delle valutazioni di pericolosità che non a quello degli inventari.

d) Sulle coperture italiane di derivazione IFFI, vengono riportate anche le numerose Deformazioni gravitative profonde di versante sull’arco alpino e i “Settori CARG” che rappresentano una sorta di loro equivalente nello specifico ambiente geomorfologico delle Langhe. Per parte francese tali fenomeni (MVGA; Mouvements de versants de grande ampleur) sono sostanzialmente ignorati, forse perché non considerati, a stretto rigore, fenomeni franosi propriamente detti.

La maggiore densità di frane lato Italia non è, quindi, da leggersi come una maggior “franosità” del territorio italiano rispetto a quello francese ma, semplicemente, come dovuta ad un maggiore livello di approfondimento ed ad un diverso approccio all’inventario dei fenomeni franosi.

4) La gestione delle basi dati relative alle frane è operata, lato Francia, essenzialmente da soggetti statali, BRGM e RTM, laddove lato Italia è operata dalle Regioni, da Enti Strumentali delle stesse (Arpa) o da soggetti locali (Unioni dei Comuni, Comuni). Se la gestione “locale” italiana sembra offrire una maggiore dinamicità rispetto al lato francese, la stessa è però maggiormente soggetta alle (frequenti) variazioni di politiche, di organigramma e di bilanci interne ai vari soggetti, col rischio di compromissione di parte delle attività. La gestione “statale” francese appare forse meno dinamica ma sicuramente più solida, essendo inscritta tra le attività ordinarie di enti sovraordinati e meno soggetti a variazioni che possano compromettere l’aggiornamento degli inventari.

5) Per quanto riguarda il lato italiano, la forte preponderanza di fenomeni franosi sul territorio piemontese è semplicemente dovuta al fatto che il Piemonte costituisce circa il 90% della superficie Alcotra italiana.

6) Il DB frane Advitam è “statico”, rappresenta una fotografia della situazione al dicembre 2019 e non sono previsti aggiornamenti.

 

Distribuzione dei fenomeni franosi sull’area Alcotra sul DB Advitam